FESTIVAL
ARCHITETTURA
CAGLIARI

18 – 27 settembre 2020

SA MANIFATTURA

I confini del cambiamento

Dieci mesi fa progettavamo il Festival dell’Architettura di Cagliari  2020. Oggi la pandemia ci rivela un pianeta nuovo, dove riscrivere gli  equilibri economici, sociali e culturali. A Cagliari abbiamo deciso di  cogliere la sfida e, in linea con le finalità originarie, siamo al  lavoro per reinterpretare il Festival e dare il nostro contributo.

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La città di Cagliari, accesso privilegiato all’isola di Sardegna dal Mar Mediterraneo, si confronta quotidianamente con le acque ‐ salate, dolci, salmastre ‐ che la circondano e con gli ecosistemi naturali ed economici che entrano in relazione con mare, stagni, canali e lagune. La linea di costa rappresenta uno dei suoi confini, che i cambiamenti climatici contribuiscono a modificare a causa dall’utilizzo irresponsabile delle risorse del pianeta. 

La città, in attesa del nostro ritorno.

Per quanto affascinanti possano essere le immagini della città deserta, solo quando ricominceremo a viverla pienamente, la città tornerà ad essere davvero bella.
Cos’è stata la città senza la nostra presenza, cosa è diventato lo spazio urbano?

La città non è cambiata, siamo noi che ci rapportiamo con lei in modo diverso in questo tempo nel quale ci è richiesto di viverla mantenendo tra noi una prudente distanza.

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Luoghi a 360° della città di Cagliari

La stessa finalità per cui è nata – riunire le persone – è venuta meno, perché ancora oggi nello spazio pubblico non possiamo stare troppo vicini, non possiamo toccarci.

Ed è questa l’origine di questo ambiguo rapporto che abbiamo oggi con la città: la necessità di stabilire una distanza fra noi e gli altri, insensata nello spazio pubblico, incompatibile con la vita.

Letture

Scorci della città durante il periodo di lock-down